#Rifiutoilvotoperché

Referendum Autonomia: “Contestare il voto. #rifiutoilvotoperché:
l’indicazione per la disobbedienza elettorale contro il referendum in stile venezuelano di Maroni.

Da due anni Regione Lombardia non discute le leggi presentate dai cittadini lombardi su Cannabis Terapeutica e Testamento Biologico e convoca un referendum popolare che non permette all'elettore la verifica del voto.

“Contestiamo la legittimità della procedura di voto elettronico predisposta dalla Regione Lombardia in merito al Referendum consultivo sull’Autonomia del 22 ottobre prossimo, e chiediamo agli elettori lombardi di recarsi al seggio e verbalizzare il rifiuto del tablet. Rifiuterà la scheda referendaria anche chi tra noi avrebbe scelto di votare Sì condividendo nel merito il quesito.”

Così Barbara Bonvicini e Marco Loiodice, segretario e tesoriere di Radicali Milano, annunciano l’indicazione di “disobbedienza #rifiutoilvotoperché per il Referendum in stile “venezuelano” del Governatore Maroni. "Regione Lombardia ha, infatti, adottato lo stesso sistema di voto elettronico imposto in Venezuela lo scorso luglio dal Presidente Maduro. - spiegano i Radicali - Un sistema di voto, quello elettronico, che la comunità scientifica, nei vari paesi ove è stato adottato, considera come non-sicuro. Nemmeno il sistema di stampanti predisposto per il controllo del 5% dei seggi è in grado di consentire all'elettore la verifica del voto espresso perché, secondo le istruzioni fornite dalla Regione, il risultato cartaceo finirà direttamente nell'urna che verrà aperta solo al termine delle votazioni."

"Il Presidente Maroni crede talmente poco nella partecipazione democratica da averla scambiata per una specie di social network, nel quale sicurezza, unicità, non-manipolabilità del voto vengono subordinate alle lusinghe della tecnologia.

Infine, dobbiamo considerare che Maroni ha indetto un referendum mentre Regione Lombardia sta negando la discussione in aula di due leggi di iniziativa popolare, presentate due anni fa da oltre 15.000 sottoscrittori, e che avrebbero dovuto essere discusse come primo punto all'ordine del giorno dal Consiglio, trascorsi tre mesi dal deposito. - proseguono i Radicali - Il ritardo di venti mesi della discussione delle iniziative popolari su Cannabis Terapeutica e Testamento biologico pone la Regione in patente violazione delle sue stesse leggi che tutelano la partecipazione dei cittadini. "

"Se Maroni avesse a cuore la partecipazione democratica, non permetterebbe lo scempio di democrazia che la sua Regione sta invece compiendo e nella scelta dello strumento fallace di voto elettronico si prefigura lo scarso riguardo che il Presidente ha nei confronti dell'iniziativa popolare. Per questo abbiamo lanciato la campagna #rifiutoilvotoperché, con cui invitiamo gli elettori lombardi che vogliano difendere l’integrità del proprio voto e il diritto alla iniziativa di legge popolare, di recarsi al proprio seggio, rifiutare il tablet e chiedere al Presidente di verbalizzare la seguente dichiarazione:

Il sottoscritto _______________________, elettore iscritto al seggio num.___________, dichiara quanto segue:

“I sistemi che memorizzano i voti esclusivamente su supporti digitali non soddisfano i requisiti minimi di sicurezza nei confronti di tentativi di contraffazione, perpetrati durante o dopo la raccolta del voto. Il sistema presente a questo seggio, privo di controprova del singolo voto espresso, non dà la possibilità al votante di verificare che il voto sia raccolto e conteggiato correttamente. Per tale motivo rifiuto di partecipare alla presente consultazione referendaria. Richiedo che questa dichiarazione venga messa a verbale dal presidente del seggio.”

 

Vademecum per il cittadino che intende rifiutare il voto

 

Il cittadino può recarsi al seggio e rifiutarsi di utilizzare mezzi elettronici per la raccolta del voto, motivando la scelta.

Il presidente del seggio non può rifiutare di verbalizzare la decisione del cittadino e la raccolta delle motivazioni. Per comodità, può essere opportuno portare un foglio prestampato così composto:

 

 

Il sottoscritto _______________________, elettore iscritto al seggio num.___________, dichiara quanto segue:

 

“I sistemi che memorizzano i voti esclusivamente su supporti digitali non soddisfano i requisiti minimi di sicurezza nei confronti di tentativi di contraffazione, perpetrati durante o dopo la raccolta del voto. Il sistema presente a questo seggio, privo di controprova del singolo voto espresso, non dà la possibilità al votante di verificare che il voto sia raccolto e conteggiato correttamente. Per tale motivo rifiuto di partecipare alla presente consultazione referendaria. Richiedo che questa dichiarazione venga messa a verbale dal presidente del seggio.”

 

Milano, 22 ottobre 2017

 

_______FIRMA_______      

 

Nel caso in cui il cittadino non abbia con se il foglio stampato, potrà scrivere la suddetta dichiarazione su un qualsiasi foglio di carta, firmarlo e consegnarlo al presidente.

Il presidente allegherà il foglio al verbale del seggio, scriverà sul verbale una nota sintetica, provvederà a numerare e timbrare l’allegato e lo citerà sul verbale del seggio, inclusivo di numero sequenziale.

In caso di contestazione da parte del presidente del seggio, il cittadino può riferirsi alle Istruzioni per le operazioni degli uffici elettorali di sezione (Referendum consultivo regionale per l’autonomia) che, al par. 67 (pagina 45) recita:

Può, inoltre, verificarsi che l’elettore chieda che vengano verbalizzati suoi reclami o dichiarazioni di astensione dal voto o di protesta o di altro contenuto. In tali evenienze, il presidente del seggio, per non rallentare il regolare svolgimento delle operazioni elettorali, deve mettere a verbale, in maniera sintetica e veloce, le generalità dell’elettore e i suoi reclami o dichiarazioni, allegando gli eventuali documenti scritti che l’elettore medesimo ritenesse di consegnare al seggio.

(Cfr. artt. 66, primo comma, e 87, primo comma, T.U. n. 361/1957)

 

Voto elettronico, voto insicuro

Non esiste ad oggi una tecnologia in grado di garantire segretezza e verificabilità del voto elettronico.

Il voto elettronico può raggiungere un grado di sicurezza comparabile a quello del voto cartaceo solo se viene prevista la stampa contestuale di ogni singola votazione, che consenta la verifica da parte dell'elettore e i controlli in caso di contestazione. Ciascun seggio dovrebbe quindi essere dotato di stampante, e ciascun voto elettronico espresso dovrebbe essere stampato e inserito in un’urna. I dati elettronici non verificabili su carta, infatti, possono essere manipolati, ed al momento non esiste tecnologia in grado di garantire che il voto registrato nel database corrisponda al voto effettivamente espresso.

Dotare ciascun seggio di stampante e urna, risolverebbe buona parte dei problemi di sicurezza e consentirebbe di unire i vantaggi del conteggio elettronico con l'inalterabilità della scheda cartacea, coniugando quindi una riduzione dei costi del processo elettorale con il mantenimento di una ragionevole verificabilità.

Il voto elettronico in Regione Lombardia: il 95% dei seggi è al 100% insicuro

Il regolamento per il referendum consultivo sull’Autonomia della Regione Lombardia (Regolamento regionale 10 febbraio 2016 - n. 3) prevede una verifica a campione solo in un dato numero di sezioni. Queste sezioni campione, ed esclusivamente queste, sono state dotate delle stampanti necessarie ad effettuare la verifica di conformità, ovvero la stampa di ciascun voto espresso elettronicamente che consentirà agli scrutatori di verificare la corrispondenza tra i voti espressi e quelli effettivamente registrati.

Le sezioni campione per la verifica dei voti elettronici del referendum del 22 ottobre 2017, pari ad almeno il 5% degli aventi diritto per zone omogenee, sono state estratte a sorte e comunicate “almeno un mese prima” dell’avvio della consultazione.

Una volta diffuso l’elenco delle sezioni verificate, tuttavia, risulta noto anche l’elenco del restante 95% delle sezioni “terra di nessuno”, nelle quali è certo che nessuna verifica possa essere mai effettuata. L’elettore di queste sezioni quindi ha l’assoluta certezza di non poter avere alcuna certezza che il suo voto sia stato registrato correttamente.

Nei fatti, questo consente di tenere aperta la possibilità di modificare il voto, senza lasciare alcuna traccia della manipolazione.

Cannabis Terapeutica e Testamento Biologico, le proposte di legge di iniziativa popolare ignorate dalla Regione Lombardia

Nel 2016 sono state depositate in Regione Lombardia due proposte di legge di iniziativa popolare, sottoscritte da oltre 15 mila cittadini, per l'istituzione del Registro Regionale dei Testamenti Biologici e per la Regolamentazione della Cannabis Terapeutica in Lombardia. La legge regionale obbliga a trattare come primo punto all'ordine del giorno le proposte di legge di iniziativa popolare, ma il Consiglio regionale della Lombardia in piena violazione della sua stesse legge regionale, a quasi due anni dal deposito dei testi non ha mai portato le proposte alla discussione dell’aula.
La Regione Lombardia, che dimostra un tale disprezzo per i diritti di partecipazione democratica, piega adesso lo strumento referendario all’obiettivo del consenso plebiscitario del suo Presidente, Roberto Maroni.

Link https://www.youtube.com/watch?v=pCBzQCcBXU4

  1. Alex Halderman, docente di Computer Science & Engineering alla Michigan University, spiega - qui e in altre lezioni reperibili in rete - perché i sistemi per il voto elettronico, privi di controprova cartacea non soddisfano i requisiti minimi di sicurezza, imprescindibili in una consultazione elettorale.