Più democrazia, più sovranità al cittadino [OLD]

Radicali Italiani ha depositato in Cassazione una Proposta di Legge popolare di riforma degli istituti referendari e di iniziativa popolare, sia a livello locale che nazionale, e delle regole per partecipare alle elezioni.

Una riforma che permetterebbe ai cittadini di conoscere, partecipare e decidere, realmente. Recentemente è di nuovo emersa l’inaccessibilità di alcuni diritti politici di base. Questo lavoro è una risposta che mettiamo a disposizione del Paese.

L’esperienza di noi Radicali non è, come sapete, limitata a questa Proposta di Legge ma il nostro movimento politico, in Italia, ha generato la maggior parte di referendum che si sono tenuti. Dal 1974 a oggi i Radicali hanno promosso 110 referendum, su 47 si è votato, raccogliendo in totale più di 63 milioni di firme autenticate.

Ci siamo dunque concretamente confrontati per oltre 40 anni con gli ostacoli che chi promuove referendum e iniziative popolari in Italia, a livello nazionale, regionale e comunale, trova rispetto a norme che rendono spesso un’impresa proibitiva l’utilizzo di strumenti di democrazia diretta, negando ai cittadini organizzati l’esercizio del diritto politico di base di partecipare alla determinazione delle politiche pubbliche, alla vita politica, non solo negli appuntamenti elettorali. Norme spesso restrittive e irragionevoli.

Il metodo democratico in Italia è in crisi, si dibatte spesso di un astensionismo crescente, di crisi della rappresentatività con classi dirigenti vissute come élite autoreferenziali, della crisi dei partiti con sempre meno iscritti e militanti, di un gap dunque in aumento tra i cittadini, i rappresentanti eletti e i Partiti.

I partiti e le oligarchie di potere hanno spesso vissuto l’uso degli strumenti di democrazia diretta come un elemento di rottura del loro ruolo di unica intermediazione politica tra l’elettorato da conquistare e le istituzioni.
Noi abbiamo individuato tra le ragioni che hanno causato questa situazione la negazione di fatto al cittadino di poter partecipare alla vita democratica del Paese con strumenti di democrazia diretta. Di poter conoscere, partecipare e decidere anche tra un’elezione e l’altra su questioni specifiche importanti, prioritarie, sia a livello locale che a livello nazionale.

Una democrazia compiuta non si esaurisce nella espressione periodica di voti e nella rappresentanza degli eletti ma va integrata con spazi di partecipazione e decisione diretta dei cittadini e strumenti di conoscenza dell’attività e della qualità di azione della PA, tutto questo accresce la sovranità del cittadino, gli garantisce il godimento di diritti politici fondamentali, rende effettiva la democrazia e rivitalizza il rapporto in crisi con gli eletti, con la PA.

L’utilizzo degli strumenti di iniziativa popolare deve essere aperto a gruppi di cittadini organizzati anche senza fondi a disposizione e senza grandi partiti o lobbies alle spalle.

Promuoviamo la praticabilità/percorribilità effettiva di forme di democrazia diretta a livello nazionale e locale, proprio, dunque, con uno strumento di democrazia diretta.

Come questo può avvenire? Entriamo nel merito delle nostre proposte contenute nella proposta di legge di iniziativa popolare.

  1. Estendiamo agli enti locali la democrazia diretta. Referendum propositivi, abrogativi e confermativi negli statuti di tutti i comuni.
  2. Referendum comunali anche su aumenti di tributi e tariffe per interventi di scopo così come per chiudere o privatizzare società partecipate.
  3. Via l’obbligo di vidima e di presentazione dei certificati elettorali dei firmatari.
  4. Invio a tutti i cittadini del libretto informativo con le ragioni del SI’ e del NO.
  5. Attestazione della regolarità delle firme da parte di chi promuove il referendum.
  6. Voto referendario insieme al voto per le elezioni.
  7. Non introduciamo un quorum su una quota di partecipazione degli aventi diritto ma una quota sui voti favorevoli, per sfilare dal partito della renitenza al voto l’arma dell’astensione. L’astensione viene spuntata perché la proposta passa solo sul raggiungimento di una quota dei favorevoli.

Peraltro interveniamo anche sulla praticabilità della democrazia rappresentativa modificando le modalità di raccolta firme sulle liste (digitale)

  1. Firma online per la presentazione delle liste per tutte le elezioni.
  2. Deposito delle liste elettorali complete prima della raccolta firme.

Prevediamo misurazioni della qualità dei servizi pubblici e nuove misure di trasparenza.

  1. Un portale per tutte le pubbliche amministrazioni con i dati sulla qualità effettiva e percepita di tutti i servizi pubblici erogati.
  2. Obbligo per le società partecipate di pubblicare i dati economico-finanziari trimestralmente.
  3. Pubblicazione del patrimonio immobiliare dei comuni.
  4. Pubblicazione di schede descrittive dell’attività dell’organo esecutivo degli enti pubblici e dell’Agenda pubblica degli incontri dei pubblici decisori.

Leggi la Proposta di Legge.