Approvata la legge nazionale, ora subito in aula la legge di iniziativa popolare dimenticata da Regione Lombardia

Dichiarazione di
Barbara Bonvicini, segretario dell’Associazione Enzo Tortora
Sergio De Muro, coordinatore della legge popolare Testamento Biologico Lombardia
Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni
 
Milano, 14 dicembre 2017
La legge sul testamento biologico è stata approvata con il voto favorevole di 180 senatori e rende immediatamente applicabile il diritto costituzionale a sospendere le cure, e a farlo anche attraverso Disposizioni Anticipate di Trattamento. Una parte della legge che entra in vigore prevede che le amministrazioni istituiscano registri di raccolta dei biotestamenti e adottino modalità telematiche di gestione per il deposito delle volontà dei singoli cittadini.
Due elementi presenti anche nella legge di iniziativa popolare regionale depositata ad aprile 2016 dai Radicali e dall’Associazione Luca Coscioni che chiede l’istituzione di un Registro Regionale dei Testamenti Biologici e l’introduzione delle DAT nella Carta Regionale dei Servizi. Da oltre 16 mesi Regione Lombardia sta ignorando oltre 7.000 firme di cittadini lombardi e violando le proprie stesse leggi, che prevedono la calendarizzazione automatica delle iniziative popolari come primo punto all’ordine del giorno del Consiglio regionale, dopo tre mesi dal deposito delle sottoscrizioni. L’immobilismo è perpetrato nonostante sit in, autenticazione di biotestamenti in piazza, Duran Adam sotto il Pirellone, interruzioni del Consiglio regionale, diffide e tutti gli altri strumenti nonviolenti utilizzati quest’anno dai Radicali per sollecitare la discussione in aula.
Se Regione Lombardia avesse rispettato i tempi di discussione previsti dalle leggi regionali a tutela dell’iniziativa popolare adesso sarebbe già in grado di fornire a tutti i cittadini quei servizi di assistenza previsti dalla nuova legge nazionale, ma che rientravano già nelle competenze del SSR. Chiediamo quindi l’immediata calendarizzazione della legge sul Testamento Biologico in Lombardia perché non si prolunghi oltre il ritardo del dibattito in aula, che, da oggi, rappresenterebbe non solo quella violazione dei diritti politici dei cittadini che da tempo denunciamo, ma anche una negligenza istituzionale nella tutela del diritto alla libertà di scelta.