In Italia non è reato fumare cannabis, ma si rischia il carcere se la si coltiva. Lo stato appalta il monopolio della produzione e vendita della cannabis alla criminalità organizzata. È ora di dire basta, è ora di disobbedire. È ora di coltivare. Per questo lanceremo una grande disobbedienza civile. Tutti insieme, metteremo un seme in un vaso. Cominciando a coltivare piante di cannabis in moltissime case in tutta Italia e raccogliendo nei giorni e nelle settimane successive le adesioni di quanti vorranno unirsi.
#IoColtivo è un’iniziativa promossa da Meglio Legale, Dolcevita, Associazione Luca Coscioni, Radicali italiani e aperta alla partecipazione e al sostegno di altre associazioni e singoli cittadini che credono la legge italiana vada cambiata.
Il 19 dicembre 2019, una sentenza delle sezioni unite della Corte di cassazione che ha stabilito che “non costituiscono reato le attività di coltivazione di minime dimensioni svolte in forma domestica destinate all’uso personale”. Un’affermazione confermata solo poche ore fa dalle motivazioni pubblicate di quella sentenza. #IoColtivo si pone in questa direzione, per chiedere al Parlamento di seguire le indicazioni della più alta Corte di giustizia in materia penale e per decriminalizzare finalmente la coltivazione di uso personale. Forse più che una disobbedienza, quella di #IoColtivo può essere definita una azione di affermazione civile. Che potrebbe aiutare la giustizia italiana ad essere più equa e razionale, e liberare risorse utili a perseguire reati più gravi e fare una vera guerra al narcotraffico.