Lettera aperta per un lungo confronto Radicale

Pubblichiamo la lettera inviata ai dirigenti radicali, sottoscritta, tra gli altri, anche da Segretario e Tesoriere di Ass. Enzo Tortora – Radicali Milano.

Cara Silvja, Antonella, Barbara, Filomena, Marco C., Mina, Marco G., Leonardo, Claudio, Yuri, Niccolò, 

gli eventi degli ultimi anni, mesi, giorni, hanno stravolto e continuano a stravolgere il mondo Radicale.

Vi scriviamo perché crediamo fortemente nella vitalità delle iniziative Radicali che oggi, di fronte alla realtà che viviamo, sentiamo ancora come necessarie. Eppure le vediamo sconnesse da un contesto e analisi comune che sembra dissolversi ma che è sempre stato utile se non indispensabile a spiegarne le ragioni e a farle vivere.

Solo in questi ultimissimi giorni:

– Il 41esimo congresso del “Partito Radicale Nonviolento Transpartito Transnazionale” ha confermato la linea fin qui tenuta da Maurizio Turco, e dunque la sua chiusura rispetto ad un giudizio del passato che non ritiene possibile comprendere, rivalutare, superare. Il responsabile legale del Partito continua infatti a colpevolizzare le associazioni costituenti  per aver vissuto – a parer suo – da vere e proprie “sanguisughe”, prosciugando le risorse del PRNTT (ma scordandosi, tuttavia, che molti dirigenti della attuale presidenza del Partito hanno avuto ruoli di primo piano in quelle stesse associazioni e che tutte le decisioni e le priorità politiche, e quindi economiche, sono state per anni determinate da Marco Pannella). Nella relazione congressuale Maurizio Turco ha inoltre annunciato la chiusura del Partito qualora il congresso in corso non avesse accettato di cedere il proprio simbolo elettorale, quello della Rosa nel Pugno, alla lista Pannella, di cui lui stesso è responsabile legale con poteri assoluti. Tutto ciò in cambio di vedersi abbonato il debito del Partito; un debito non verso terzi, ma nei confronti della stessa Lista Pannella. Un debito quindi tra due soggetti gestiti dalla medesima persona, Maurizio Turco. Per la prima volta, allora, il simbolo della Rosa nel pugno non è più nella disponibilità degli iscritti del Partito Radicale, ma è diventato, in sostanza, di proprietà dell’associazione in cui un unico soggetto detiene pieni poteri.

– Il Partito Radicale Transnazionale, nella responsabilità di Maurizio Turco, ha deciso inoltre di procedere con la richiesta di pignoramento nei confronti di Radicali italiani per un importo di 77mila euro, per un presunto debito risalente ad anni fa su cui pende un processo che ancora deve iniziare. La conseguenza, non disponendo di quella cifra in cassa, è che Radicali italiani ha visto i propri conti bloccati.

– Dopo le elezioni europee, nel mese di giugno, il percorso di +Europa – che ha visto negli ultimi 2 anni l’impegno straordinario di Emma Bonino e poi di molti di noi, convinti della necessità di un progetto innovativo che andasse oltre l’identità Radicale per una società aperta, democratica e in difesa della necessità di una Europa federale -, ha visto le dimissioni dagli organi centrali di diversi esponenti e compagni radicali tra cui Giulia Crivellini, Massimiliano Iervolino, della direzione di Radicali italiani e Usuelli, Capriccioli e Magi, eletti radicali con +Europa. Nelle loro motivazioni la responsabilità dell’assemblea di +Europa di aver confermato e premiato, con l’elezione di Bruno Tabacci a presidente e la conferma della linea politica di Benedetto Della Vedova, da una parte “metodi deleteri e portatori di conseguenze letteralmente disastrose per l’immagine e la sostanza dei partiti in questi decenni”, e dall’altra “l’inadeguatezza di questo partito a fare ciò che afferma di voler fare: opporsi ai sovranismi e ai populismi dando nuova fiducia e credibilità alla politica democratica”.

– In ultimo, Marco Cappato, tra le figure più conosciute dei Radicali in Italia, candidato nell’ultimo congresso di +Europa a segretaria, ha presentato l’altro ieri  in una conferenza stampa la sua collaborazione nel progetto Europa Verde con la Federazione dei Verdi italiani per iniziative e temi comuni. Allo stesso tempo Marco sta portando avanti, insieme ad altri radicali e non, l’idea e il progetto di un movimento transnazionale della partecipazione democratica attraverso la piattaforma Eumans.

Negli ultimi giorni dunque si sono succeduti quattro episodi estremamente diversi, frutto di una lunga storia, di tentativi e ragioni, che non stiamo qui a ripercorrere in tutta la loro complessità.

E veniamo all’oggi.

Noi siamo responsabili di associazioni e punti di riferimento locali di iscritti radicali. Le nostre associazioni, i nostri compagni, sono stati protagonisti di tante iniziative, continuando giorno dopo giorno ad essere attivisti e militanti delle battaglie civili.
Crediamo che i problemi che stiamo vivendo, la mancanza di un progetto comune, di un dialogo costante, di un coordinamento, siano conseguenza prevedibile della fine di una lunga storia e di una grande leadership, quella di Marco Pannella, ma ovviamente anche delle scelte fatte prima, durante e dopo la sua morte, negli ultimi anni, con responsabilità diverse da tutti noi.

Per questo riteniamo urgente invitarvi ad un lungo, sincero, costruttivo, momento di confronto. Scriviamo a voi perché siete i compagni radicali che a vario titolo portano avanti diverse esperienze e strumenti politici, da Radicali italiani all’Associazione Coscioni, a Certi diritti a Non c’è Pace. Scriviamo a voi perché non avete mai accantonato la capacità di dialogo nonviolento quando c’è stata la possibilità.

Vi invitiamo dunque a trovare una data (se possibile a settembre prima dei congressi dell’Associazione Coscioni e di Radicali italiani) per una 3 giorni seminariale, che possa tenersi prima di tutto tra di voi e se lo riterrete anche tra di noi.
Non certo per creare un’alternativa, ancorché elettorale, ma – alla luce anche di questi e altri fatti recenti – per superare la mancanza di confronto sull’analisi,  e sul possibile coordinamento intorno ad obiettivi comuni di riforma della e delle democrazie e dello stato di diritto.

Rispetto ai temi più urgenti che si impongono nella realtà del nostro tempo come ad esempio il disastro ecologico, la rivoluzione digitale, i nuovi nazionalismi, la crisi della democrazia e della rappresentanza, abbiamo ancora un’analisi comune a partire dalla quale promuovere obiettivi e priorità condivisi?

E in merito alle gravissime lesioni alla libertà e alla dignità umana che avvengono quotidianamente e in maniera sempre più strutturata non solo sulle nostre coste ma anche all’interno delle nostre carceri (lesioni che si avviano a diventare normalità quotidiana per una notevole parte dell’opinione pubblica), abbiamo ancora la forza e la capacità di richiamare al rispetto dello Stato di Diritto e all’osservanza delle norme nazionali e sovranazionali a tutela della libertà individuale?
È possibile, ancora utile alle nostre battaglie radicali, creare un “soggetto di coordinamento” delle realtà ma anche delle persone, degli eletti, degli attivisti, che condividono questi obiettivi?
Esiste una classe dirigente che possa assumersi la responsabilità di far vivere questo tentativo di coordinamento?
Queste sono le nostre prime domande. Ma è solo un inizio, per quella che riteniamo, individualmente, un’ultima chiamata per tentare di ritrovarci.

Abbiamo tante cose da fare insieme e insieme con altri.

Davide Amadori, coordinatore Radicali Romagna
Andrea Ansalone, Radicali di Forli
Mike Ballini, Segretario Firenze Radicale per gli Stati Uniti d’Europa
Grazia Coppola, Segretario Ass. Radicali Bergamo
Patrizia De Grazia, Ass. Adelaide Aglietta Radicali Torino

Laura Di Napoli, Radicali di Cagliari

Massimo Farinella, tesoriere Radicali Roma
Riccardo Fichera, Radicali Catania

Riccardo Giorgio Frega, Segretario Ass. Enzo Tortora Radicali Milano
Paolo Nicolo Giubelli, segretario Radicali Ferrara
Matteo Giusti, Tesoriere Radicali Prato
Simone Grillo, tesoriere Ass. Enzo Tortora – Radicali Milano
Arcangelo Macedonio, Segretario Radicali Bologna
Sarah Maraviglia, Segretaria di Radicali per il Mezzogiorno Europeo 
Luca Randi, Radicali di Rimini
Feliciano Rossi, presidente Radicali Bologna
Simone Sapienza, segretario Radicali Roma
Raffaella Stacciarini, Radicali Marche
Francesca Turano Campello, Radicali di Palermo