Alt partecipate

Il sistema delle società partecipate ha garantito a Partiti ed oligarchie consenso, nomine, assunzioni, clientele e affari, e al Paese, al netto di alcune gestioni positive, servizi scadenti, debiti, irregolarità, favori ad amici, conflitti d’interesse, sprechi, inefficienze, incompetenze, corruzione, politiche di cartello e obblighi di legge ignorati.

Radicali Italiani propone da molti anni di abbattere questo sistema chiedendo nello stesso tempo più mercato e più governance pubblica fondata su regole, controllo, trasparenza e misurazione della qualità dei servizi.

Il 98% degli attuali servizi locali è stato affidato in 25 anni a organismi partecipati senza gara. Un sistema che produce per queste società costi di produzione, soprattutto del lavoro, più alti rispetto al settore privato in concorrenza (mediamente ancor più alti per le società in house al 100% pubbliche), che ha prodotto debiti netti per 41,6 miliardi di euro.

Proponiamo politiche di liberalizzazione, razionalizzazione e messa a gara dei servizi che portino ad una maggiore presenza di soggetti in concorrenza.

Nello specifico proponiamo di:

  • liquidare o vendere le società partecipate che non erogano servizi pubblici essenziali di interesse generale (ai quali le norme non garantiscono valenza pubblicistica), così come le quote di partecipazione di minoranza detenute in qualsiasi società;
  • liberalizzare i servizi essenziali profittevoli, come la raccolta dei rifiuti, consentendo davvero la partecipazione di più soggetti e la diversificazione dell’offerta;
  • mettere a gara, anche a livello internazionale, i servizi essenziali non profittevoli (in assenza di mercati redditizi) – che saranno quindi sussidiati – lasciando pubbliche reti e strutture, concentrando le risorse pubbliche sul nucleo essenziale del servizio universale;
  • liquidare le società in house alle quali sono stati affidati direttamente, senza gara, servizi disponibili in concorrenza sul mercato;
  • prevedere forme di azionariato popolare per i servizi essenziali che non si ritiene di liberalizzare o affidare a gara, dando priorità, nell’acquisto di quote, ai cittadini residenti nel territorio dove operano queste società.

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